Emozione e commozione nell’ascoltare direttamente da un protagonista cosa è stata la prigionia dei militari italiani che si sono rifiutati di aderire alla Repubblica di Salò o, ancora peggio, di firmare l’atto di fedeltà alla germania nazista e al suo dittatore. Un racconto terribile di vessazione e di morte. La morte che ha raggiunto Michele Rinaudo, il sottufficiale trapanese protagonista insieme ad altri 43 ufficiali italiani di quella pagina di storia ricordata come “gli eroi di Unterluss”, dal nome del lager dove furono rinchiusi. Una delle pagine più buie e meno conosciute delle Resistenza è stata al centro di un incontro, svoltosi nei giorni scorsi a Palazzo Sales, ad Erice Vetta, organizzato dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Trapani.
Michele Montagano, 96 anni, è l’ultimo sopravissuto di quella storica pagina che fa onore all’Italia. Ha accettato l’invito del comitato provinciale e della sezione dell’ANPI di Trapani, che con il patrocinio del comune di Erice ha organizzato la manifestazione in ricordo di Michele Rinaudo, eroe dimenticato, come dimenticati, per molto tempo, sono stati i tanti militari italiani presi prigionieri dalle milizie tedesche, ma dove operavano complici, purtroppo, altri italiani.
Altri momenti di grande interesse e di conoscenza si sono avuti con la relazione iniziale del professore Giuseppe Monticciolo, dirigente ANPI, che per alcuni mesi ha lavorato sulle carte per inquadrare quel periodo storico e la figura del nostro eroe concittadino. Estremamente interessante anche la relazione molto tecnica e giuridica del professore Vincenzo Militello dell’università di Palermo che ha accompagnato concetti di natura giuridica agli aspetti “politici” dovuti al suo ruolo di console onorario della Germania in Sicilia. Una Germania che, forse, più di certi italiani di oggi, ha saputo ripudiare e condannare quelle atrocità di cui fu protagonista la Germania nazista di ieri.