venerdì, Novembre 15, 2024
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Valderice, le replica del sacerdote accusato di lesioni personali

«Chi ha fatto la denuncia ha voluto infierire con cattiveria, attraverso i mezzi di informazione, per infamarmi. È mancanza di umanità e comportamento cristiano agire in questo modo». Don Nicola Rach,  parroco della chiesa di Bonagia, piccola frazione balneare del Comune di Valderice, non ci sta ad essere accusato di aver alzato le mani contro una parrocchiana che lo ha denunciato per lesioni personali. Una vicenda, dopo 30  anni al servizio della comunità bonagiota, che lo amareggia profondamente. Ed è per questo che interviene per fare chiarezza sui fatti: «È successo lo scorso I novembre, dopo  la celebrazione dell’eucarestia- ricorda il prete-, la signora entra in sagrestia e mi dice: bravo padre Nicola, oggi ha fatto il carabiniere. Io ho chiesto: cosa dice signora? E lei ha ripetuto la stessa frase. Così le comunicato che da quel momento sarebbe stato sollevata dal compito di ministro dell’eucarestia e dal gruppo coro.  Lei ha reagito in malo modo verbalmente – continua don Nicola – e io le ho detto di uscire dalla sagrestia, senza toccarla, non le ho dato nessuno schiaffo!»

Dinanzi al giudice di pace, il prossimo 6 novembre, anche padre Rach porterà i testimoni che hanno assistito alle scena. «Spiegheranno – dice il parroco – che persona sono, visto che da 30 anni sono il parroco di Bonagia, e che non ho mai alzato una mano addosso a un giovane, a un vecchio o a un bambino». «Anche i testimoni che la signora ha citato – aggiunge padre Rach -, secondo le carte che mi ha mostrato il mio legale, smentiscono la circostanza che io abbia alzato le mani. Accuse false- ribadisce -. Non è mio costume alzare le mani. Posso essere nervoso, impulsivo ma non alzerei mai le mani su nessuno».

Secondo il racconto fornito dalla parrocchiana invece don Nicola Rach l’avrebbe spinta con violenza urlandone che in quel luogo non doveva più metterci piedi perché la chiesa era di sua proprietà. Anche in questo caso, padre Rach però smentisce: “Non mi sarei permesso di dire una cosa del genere perché conosco la legge canonica- sottolinea -. Le  ho detto: esca fuori, vada».

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