venerdì, Novembre 15, 2024
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Marsala, corteo per salvare la bimba “venduta” per diecimila euro

La strana storia della bimba che sarebbe stata “venduta” dalla madre naturale ad una coppia non fertile per la somma di diecimila euro è iniziata nel dicembre del 2016 a Trapani. Protagonisti della vicenda, oltre che A.M., 38 anni, madre naturale della piccola Maria, sono una coppia di marsalesi, L.G. di 34 anni e P.C. di 28 anni, coniugi che non potevano avere figli e che per questo, inizialmente avevano avviato le pratiche con un’assistente sociale per adottare un bambino. Sarebbe stato proprio questo ad insospettire l’assistente sociale che aveva segnalato la stranezza al Comune, a seguito dell’arrivo di una neonata nella casa dei due coniugi. La coppia, secondo gli inquirenti, si sarebbe rivolta ad una donna incinta e al momento del parto avvenuto al Sant’Antonio Abate di Erice, L.G., avrebbe dichiarato di essere lui il padre della piccola Maria nata a seguito di una relazione extraconiugale con la donna e che per questo, avrebbe aggirato la trafila burocratica delle adozioni. Adesso, i tre, si trovano agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico con l’accusa di alterazione dello stato civile in concorso mediante falsa attestazione di paternità. Stamattina, alle ore 9, è partito da piazza Francesco Pizzo un corteo organizzato da Margherita Signorello, amica della coppia di marsalesi che auspica un ritorno immediato della piccola fra le braccia dei genitori “adottivi”. “La famiglia non è quella unita dallo stesso sangue, né tantomeno quella certificata da un notaio: l’unica vera famiglia è quella unita dall’amore”. Questa è una delle frasi che campeggia negli striscioni del corteo, insieme a “Ritorna con noi”, e “Rivogliamo Maria”. Nel dicembre del 2016, vennero compiute le analisi da parte del RIS di Messina sul DNA del presunto “padre” della neonata che esclusero la paternità dichiarata da L.G. delle indagini.

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