Dal 1° gennaio al 23 agosto di quest’anno, sono già transitati nell’hotspot di contrada Milo 7.425 migranti, provenienti sia dai 19 sbarchi al porto di Trapani( 5.970 migranti ) o da altri porti della Sicilia, sia da rintracci sul territorio, di cui 785 minori non accompagnati, successivamente collocati nelle varie comunità alloggio. Sono questi alcuni dei dati forniti dalla Prefettura al Vice Presidente di UNICEF, già Primo Ministro scozzese , Jack McConnell in visita nei giorni scorsi nella struttura che sorge alla periferia della città. E’ stato inoltre spiegato che, dalla data di attivazione del Centro, il 22 dicembre 2015, sino al 31 dicembre 2016, sono globalmente transitati nell’hotspot 21.314 migranti, tutti pre-identificati e fotosegnalati, provenienti sia dai 36 sbarchi avvenuti direttamente al porto (più di 15.000), sia da trasferimenti da porti di altre province (circa 6.300), con una media giornaliera per l’anno 2016 di 243 presenze.
Al vice presidente di Unicef sono state illustrate le modalità organizzative dell’attività svolta, sia in occasione degli sbarchi che all’interno del Centro, dal personale delle Forze di Polizia, dalle Organizzazioni internazionali e non governative e dai team europei di supporto. Con l’ausilio di un video e di un book fotografico sono state focalizzate le diverse fasi degli sbarchi delle unità navali che effettuano le operazioni di soccorso in mare, da quelle di prima assistenza alle visite mediche presso la banchina di attracco, fino al trasferimento presso l’hotspot. Nel corso della visita, inoltre, sono state evidenziate le caratteristiche dell’hotspot, quale struttura esclusivamente deputata alla pre-identificazione ed al fotosegnalamento dei migranti che arrivano presso il porto e che, completate le relative procedure, vengono trasferiti nei centri straordinari per richiedenti asilo, sulla base dei piani di ripartizione ministeriali.
È stato altresì spiegato che, in adesione ad una recente normativa, è già stata individuata l’equipe multidisciplinare per l’accertamento dell’identità anagrafica dei minori migranti non accompagnati per i quali si palesano dubbi fondati sulla età dichiarata, e che la relativa attività è stata pianificata ed avviata. Al referente di Unicef, è stato infine presentato il progetto pilota P.U.E.R.I, Pilot action for Uams: Early Recovery Interventions, progettualità cofinanziata dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Interno, che si propone di sperimentare una metodologia di intervento multidisciplinare per migliorare l’attuale sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, promuovere azioni di contrasto del fenomeno degli allontanamenti arbitrari e del reclutamento nei circuiti illegali (vittime di tratta e di sfruttamento), in fase di avanzata attuazione presso la Prefettura del capoluogo.