Sono stati 11 questa mattina dei 15 infermieri presentatisi, quelli che hanno firmato il contratto a tempo indeterminato per l’immissione in servizio nell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani. Ma non hanno scelto la sede di lavoro, che è stata individuata direttamente dall’azienda nel presidio ospedaliero di Pantelleria.
Questo per la necessità di favorire il turn over del personale infermieristico di ruolo, che già da tempo è in servizio nell’isola, e che ha reiteratamente chiesto di essere trasferito sulla terraferma. La durata dell’obbligo di permanenza degli 11 infermieri a Pantelleria sarà di due anni. “Certo, è un sacrificio che vi chiedo – ha spiegato il commissario dell’ASP Giovanni Bavetta – star lontani dalla famiglia non è facile per nessuno, ma la nostra è una professione che ha anche uno spirito umanitario, e gli abitanti di quell’isola hanno diritto alla stessa assistenza sanitaria di chi abita a cento metri dall’ospedale Sant’Antonio abate di Trapani perché non sono cittadini di serie B. Mi dispiace invece per chi ha ritenuto di rinunciare al contratto, io stesso ho iniziato la mia carriera trascorrendo un anno a Pantelleria ed è stata una esperienza gratificante. L’ospedale di Pantelleria ha una sua peculiarità, e anche il personale sanitario di stanza nell’isola deve stare solo un determinato periodo di tempo, perché anche le competenze acquisiste, se non allenate si possono perdere. E in caso di emergenze, non possiamo pensare solo all’elisoccorso, ma occorrono sanitari in grado di intervenire in tutta sicurezza. Cercherò comunque di individuare delle modalità per operare alcuni giorni anche nei reparti ospedalieri della terraferma”.
“Sono particolarmente lieta di queste assunzioni – ha sottolineato la responsabile del servizio infermieristico dell’ASP Anna Nuccio – perchè molti di loro lavorano o hanno lavorato a tempo determinato già nella nostra azienda, e potremo continuare a servirci della professionalità acquisita”. Il commissario ha anche voluto soffermarsi più globalmente sull’assistenza sanitaria nell’isola di Pantelleria.
“Ho il dovere di non creare disagi ai cittadini panteschi – ha detto Bavetta – e sto operando affinché non dovranno essere loro a spostarsi per un semplice esame o un’ecografia, ma saranno gli specialisti che periodicamente si recheranno nell’isola per esami e prestazioni ambulatoriali. Voglio ringraziare le donne pantesche e le loro famiglie, per la loro pazienza e i sacrifici che fanno per partorire a Trapani, ma vi assicuro che faremo di tutto perché anche nell’isola si possa partorire nella massima sicurezza”.