Da tutti era conosciuto come “Faccia da mostro” a causa del volto sfigurato da una fucilata ed è morto stamattina dopo aver tirato a secco la sua barca sulla spiaggia calabrese di Montauro, località sulla costa ionica in cui viveva da tempo. E’ stato stroncato probabilmente da un malore, un infarto che non gli ha lasciato scampo. Aiello era un ex poliziotto della Squadra mobile di Palermo e anche un ex agente dei servizi segreti. Aveva 71 anni e da molto tempo era entrato nell’immaginario collettivo come “quello che aveva premuto il pulsante in via D’Amelio. Un pentito calabrese,Nino Lo Giudice detto “il Nano”, ex capo di uno dei clan più potenti di Reggio Calabria, aveva detto ai giudici che indagavano sulla strage che era stato proprio lui a far saltare in aria il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti di scorta. A confidarglielo sarebbe stato Pietro Scotto in carcere con lui all’Asinara. Lo Giudice aveva anche detto di essere stato minacciato dai servizi segreti per queste sue dichiarazioni. “Faccia da mostro” era dunque coinvolto nella cosiddetta trattativa Stato-mafia ma era in pensione da anni. Era stato riconosciuto da Vincenzo Agostino, padre del poliziotto Antonino ucciso con la moglie Ida Castellucci il 5 agosto 1989, come l’uomo inquietante che si aggirava nei pressi della sua abitazione qualche giorno prima che avvenisse il terribile omicidio. Personaggio inquietante,dai molti lati oscuri , forse conoscitore di misteri che adesso non potrà più raccontare.