sabato, Novembre 16, 2024
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Marettimo, liberata altra tartaruga caretta caretta

Una nuova tartaruga Caretta caretta, curata al Centro di Primo Soccorso per Tartarughe Marine dell’AMP, ha ripreso il mare ieri a Marettimo, quando è stata liberata allo Scalo Nuovo. Come da tradizione per l’Area Marina Protetta, nelle ore antecedenti la liberazione, il personale coordinato dal direttore, Stefano Donati, ha tenuto una serie di attività – rivolte in modo particolare ai più piccoli – incentrati sull’educazione ambientale e sulla tutela della Caretta caretta, con laboratori creativi e animazione.
Domenica 6 agosto, ricorre, infatti, il Tartaday promosso dal progetto Life +12 ‘Tartalife’, finanziato dalla comunità Europea, coordinato dall’ISMAR CNR, di cui l’Area Marina Protetta “Isole Egadi” è partner. Il progetto si prefigge di ridurre la mortalità delle tartarughe marine indotta dalle attività di pesca e di contribuire alla conservazione della specie nel Mediterraneo. L’AMP ‘Isole Egadi’ nel corso degli anni, ha portato avanti la campagna di informazione e sensibilizzazione destinata a diversi portatori di interesse e in particolare agli studenti delle scuole ma anche ai pescatori, ai turisti e alla popolazione locale, che hanno sempre risposto 5 eventi organizzati sia nell’Arcipelago che nella terraferma, con entusiasmo e curiosità.
“Vega – spiegano Paolo Arena e Giorgia Comparetto, responsabile del Centro di Primo Soccorso per Tartarughe Marine – è stata recuperata a Marettimo il 26 maggio 2017 da alcuni diportisti che partecipavano ad un progetto didattico patrocinato dall’AMP, l’Aula sul mare. L’esemplare aveva problemi di galleggiamento. Dopo qualche giorno in vasca l’esemplare ha iniziato a evacuare materiale plastico, tra cui una fascetta da imballaggio. L’ingestione di plastica provoca un accumulo di gas nell’area intestinale che mantiene l’animale a galla impedendole di nutrirsi correttamente”.
Vega, battezzata così con un sondaggio online sulla pagina Facebook del Centro di Primo Soccorso per Tartarughe Marine, è stata liberata dal gommone dell’AMP, con il supporto dell’Ufficio Locale Marittimo.

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