I finanzieri di Barcellona Pozzo di Gotto ha concluso, nei giorni scorsi, un’operazione finalizzata al contrasto dell’abusivismo nel settore del trasporto di merci. Grazie a questo sono state individuate otto imprese della zona che esercitavano questa attività in modo illegale. Sono stati notificati dieci provvedimenti di fermo amministrativo per altrettanti automezzi ed emesse sanzioni per oltre 270.000 euro.
L’attività è scaturita dai controlli capillari svolti sul territorio dalle Fiamme Gialle barcellonesi, considerato che il settore dell’autotrasporto è disciplinato da una stringente normativa che prevede l’iscrizione in un apposito albo per chiunque intenda esercitare tale professione.
I finanzieri dipendenti dal Comando Provinciale di Messina hanno portato alla luce numerosi
casi irregolari. In particolare, sono state individuate otto imprese che esercitavano
abusivamente l’attività di trasporto di merci su strada, a cui sono state inflitte sanzioni
amministrative per oltre 150.000 euro. Inoltre, come previsto dalla specifica normativa, sono state comminate ulteriori sanzioni amministrative per oltre 120.000 euro ad altre otto aziende dislocate su tutto il territorio nazionale che avevano fatto ricorso agli autotrasportatori abusivi.
A conclusione delle indagini è stata inoltre applicata la sanzione accessoria del fermo
amministrativo, per un periodo di tre mesi, a dieci mezzi di trasporto, quali furgoni, motrici,
autocarri e rimorchi, per una capacità di trasporto complessiva superiore alle 30 tonnellate.
Emblematico il caso di una società di autotrasporti di Terme Vigliatore (Me), la quale,
nonostante fosse già stata sanzionata per il trasporto abusivo della merce, aveva continuato a utilizzare l’automezzo, sottoposto al fermo amministrativo, per la medesima attività abusiva.
Difatti, nel corso del controllo i finanzieri hanno rilevato una significativa differenza tra i
chilometri riportati nel contachilometri e quelli appositamente documentati e trascritti in fase di esecuzione del fermo e hanno ricostruito numerosi ulteriori trasporti effettuati su tutto il
territorio nazionale. Il titolare dell’impresa dovrà rispondere, pertanto, anche del reato di
sottrazione di cose sottoposte a sequestro, per il quale è prevista la sanzione dell’arresto fino a tre anni.