E’ stato l’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi ad aprire i lavori dell’unità di crisi provinciale per la gestione del piano di emergenza per la sicurezza degli alimenti, prevista dai regolamenti comunitari, che si è riunita oggi alla direzione generale dell’ASP di Trapani, dopo l’incendio al deposito rifiuti di Alcamo.
Nella riunione si è fatto il punto degli aspetti riguardanti la salute, in particolare sulla situazione relativa alle colture della zona e sull’igiene degli alimenti, sia di origine vegetale che animale.
Sono intervenuti il responsabile del dipartimento prevenzione dell’ASP Francesco Di Gregorio, che coordina l’unità di crisi su delega del commissario straordinario Giovanni Bavetta, e i dirigenti dell’ASP Sebastiano Corso, (UOS Igiene alimenti e bevande), Giuseppe Internicola (UOS Sanità animale Alcamo-Castelvetrano), Silvana Cascio (UOS Sanità animale Trapani-Pantelleria), Roberto Messineo (UOS Igiene degli alimenti e delle produzioni zootecniche) Matteo Cipponeri (UOS Servizio Igiene degli alimenti di origine animale) e Rosario Pollar (Tecnici prevenzione Servizio igiene alimenti nutrizione).
All’unità di crisi è stato invitato il responsabile dell’ARPA di Trapani Antonino Carrubba, che ha ribadito che i risultati delle centraline sulla qualità dell’aria sono nella norma o al di sotto della norma, e ha comunicato sono state effettuate tutte le campionature per la diossina, sul monte Bonifato ma anche nelle zone abitate, i cui risultati si dovrebbero avere tra venerdì e lunedì prossimi.
Un dato che è stato confermato anche dall’assenza di accessi al pronto soccorso dell’ospedale di Alcamo, dal giorno dell’incendio, per sintomi di patologie respiratorie.
Sebastiano Corso ha quindi relazionato sulle possibili refluenze in ambito vegetale, rassicurando che essendogli oltre 200 tipi di diossine liposolubili e non idrosolubli, è sufficiente un accurato lavaggio dell’ortofrutta per evitare ogni rischio di ingestione. E’ però fatto divieto di raccolta nella zona di funghi spontanei, frutti di bosco, e anche di lumache. Inoltre vanno evitate anche di raccogliere le cucurbitacee prodotte nella zona (zucchine, meloni, angurie).
Per il servizio veterinario ha relazionato Giuseppe Internicola, che comunicando che è stata conclusa l’ispezione in tutte le aziende zootecniche nel raggio di 5 kilometri dall’incidente ed è stato verificato che tutti gli animali sono alimentati da paglia e fieno raccolti prima dell’evento o da mangimi composti, mentre non vi sono bovini da latte. Per il latte ovino si è in un periodo della stagione per cui non viene inviato ai caseifici. Per il resto si rimane in attesa dei campionamenti per verificare le ricadute al suolo di diossina per effettuare ulteriori provvedimenti.
Francesco Di Gregorio infine, vista questa esperienza, in qualità di responsabile regionale per l’assessorato della prevenzione, ha invitato le altre istituzioni preposte, a pensare sull’organizzazione di eventi simulati, in maniera da affinare gli strumenti operativi e di coordinamento, secondo le indicazioni del piano di prevenzione.