Riprenderà il 1°settembre il processo, con rito abbreviato, all’infermiere Maurizio Spanò accusato di aver abusato sessualmente di pazienti sottoposti a sedazione in attesa degli esami diagnostici da effettuare presso lo studio del gastroenterologo Giuseppe Milazzo. Il processo resta dunque a Marsala, dato che è stata rigettata la richiesta avanzata dai legali di Spanò che ne avevano chiesto il trasferimento presso un altro tribunale perché, a detta loro, c’era troppa pressione mediatica. Spanò si trova agli arresti domiciliari dal 1° marzo del 2016 e il pm Silvia Facciotti ha già chiesto per lui la condanna a 13 anni di carcere, cioè il massimo della pena, considerando lo “sconto” di un terzo dovuto al rito abbreviato scelto dai legali di Spanò, Stefano Pellegrino e Marco Siragusa. Il 1° settembre potrebbe essere emessa la sentenza.