Da una prima ricognizione, gli incendi delle ultime 36 ore avrebbero provocato la distruzione di tremila ettari di territorio. Distrutta mezza Riserva dello Zingaro. Andati in fumo alberi e macchia mediterranea nel tratto di territorio che va da Castellammare a Scopello, fino a Custonaci. Una devastazione che sarebbe stata causata da quattro focolai. «Dovremo fare una ricognizione dei luoghi- dichiara Dorotea di Trapani, capo del dipartimento Sviluppo Rurale della Regione- C’è da capire cosa è finito in fumo». La parte della riserva più colpita è quella alta, a cui si arriva da Scopello, il versante più vicino al mare è rimasto indenne. Il danno è comunque enorme, anche se adesso si spera che lentamente la vegetazione possa rinascere in modo naturale. Per la pineta andata distrutta invece ci vorranno decenni. «È evidente che si tratta di incendi dolosi – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici che ieri ha trascorso ore nella riserva -. Appiccati da gente esperta che sa come provocare il massimo danno possibile. Chi ha dato fuoco alla riserva ha atteso che il vento girasse dal mare verso l’entroterra. Questo ha dato alle fiamme una forza che nessuna attività di prevenzione poteva ridimensionare».