Il presidente del consiglio comunale di Marsala Enzo Sturiano propone soluzioni urgenti e definitive per quella che oramai è una questione annosa e difficile da dipanare. La casa di riposo “Giovanni XIII” annaspa da tempo in una situazione economica incerta che di fatto, getta nello sconforto, sia i lavoratori ( da 24 mesi senza stipendio) che gli ospiti della stessa struttura. “E’ giunto il momento di mettere fine alla continua incertezza sulla situazione economica finanziaria dell’ente morale, i cui debiti sono passati negli ultimi anni da 464.763 euro del 2006 a circa 2.250.000 euro del 2016, nonostante negli ultimi bilanci il debito è stato limitato grazie alle entrate relative all’attività di centro di accoglienza straordinario per immigrati richiedenti asilo”. Queste le parole del presidente Sturiano incluse in una nota che ha tutti i requisiti di un forte sollecito per l’amministrazione comunale affinché prenda in mano le redini della situazione. Non sono bastate dunque le entrate relative all’accoglienza dei migranti, unità ridottesi da 119 dell’ottobre 2016, agli attuali 40. L’assottigliamento del numero dei migranti è dovuto all’inadeguatezza strutturale dell’Ente che non può contenere un numero elevato di richiedenti asilo. Sturiano ha anche ricordato che ” nonostante il Consiglio Comunale sia intervenuto prontamente chiedendo la redazione di un progetto per la manutenzione straordinaria della struttura e la risoluzione delle criticità riscontrate, e reperendo in fase di approvazione del bilancio di previsione 2016 attraverso un proprio emendamento le 90.000 euro di risorse necessarie per gli interventi manutentivi e l’avvenuta consegna inizio dei lavori di qualche giorno fa, i problemi della casa di riposo si aggravano sempre di più”. il debito è dunque destinato a crescere secondo il presidente del Consiglio comunale che con amarezza prende atto della triste situazione di una struttura nata nel lontano 1874. Quali sono le strategie da mettere in campo? Secondo Sturiano innanzitutto occorre un “rilancio della struttura attraverso la stipula della convenzione con l’ASP di Trapani per il servizio di assistenza per persone fragili con patologie cronico-degenerative, con riguardo alla popolazione ultra sessantacinquenne ai sensi del Decreto interassessoriale n° 16 del 13 gennaio del 2012, così come richiesto dall’ente , in più bisogna migliorare la qualità degli attuali servizi offerti come casa di riposo per 70 unità e casa protetta per 58 utenti e se la politica non è in grado di percorrere positivamente la prima, ottenendo la convenzione con l’ASP di Trapani per il riconoscimento della struttura come RSA, deve trovare il coraggio di dire che non ci sono altre soluzioni se non quella di iniziare le procedure di estinzione e porre fine a questa lenta agonia che porterà alla morte certa dell’ente, che se fatta per tempo limiterà anche i danni economici per il comune stesso e darà almeno certezza ai lavoratori di ruolo di cui il comune dovrà farsi carico”.
Ci vuole coraggio e determinazione, un colpo di reni necessario a mettere fine ad una lenta e logorante agonia. Rilanciare la casa di riposo o chiuderla. Questa la sintesi che Sturiano auspica così come, per fare presto e bene, chiede un incontro urgente con il Commissario straordinario della Casa di Riposo Giovanni XXIII dott. Francesco Mannone esteso, oltre che all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale anche ai Gruppi Consiliari.