lunedì, Novembre 18, 2024
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Omicidio Pandolfo, ucciso per un ricatto sessuale, condannato Giuseppe Pollicino

La Cassazione ha emesso la sentenza che chiude il cerchio sull’omicidio di Massimo Pandolfo, l’imprenditore di 46 anni, ucciso nell’aprile del 2013 il cui corpo venne ritrovato in una discarica ad Acqua dei Corsari nei pressi del Teatro Sole. E’ stato condannato a 18 anni di reclusione Giuseppe Pollicino, 22 anni, che aveva confessato di essere l’esecutore del delitto e che sarebbe stato avvicinato dallo stesso Pandolfo, il quale, promettendogli un lavoro, lo avrebbe adescato nella propria casa dove lo avrebbe violentato. A seguito di questo, Pandolfo, minacciandolo di morte, avrebbe preteso altre prestazioni sessuali. Esasperato, Pollicino, avrebbe confidato al cugino Giuseppe Managò il proprio problema e con lui avrebbe organizzato l’omicidio. Pandolfo, venne tramortito con un masso e poi finito con oltre 40 coltellate. Managò era già stato condannato in appello a 16 anni con un rito abbreviato e che non ha neppure fatto ricorso. Per lui la sentenza è definitiva. Dieci anni sono stati inflitti a Marco Sanfratello che all’epoca dei fatti era minorenne la cui condanna era definitiva nel 2015. Scagionato Andrea Gentile che aveva confessato il delitto salvo poi ritrattare tutto. Dai tabulati telefonici erano emersi contatti tra l’uomo e un altro minorenne Andrea Gentile che aveva confessato il delitto dato che era risultato estraneo ai fatti e quindi assolto. A Pandolfo, prima di essere ucciso, venne data alle fiamme una Citroen C3.

 

 

 

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