Il Sostituto Procuratore Francesco Belvisi ha chiesto che venga eseguito l’esame autoptico per accertare le cause del decesso del giovane di 12 anni, morto ieri dopo essersi immerso nelle acque di Cala Calazza, nel golfo di Macari, nel Comune di San Vito Lo Capo.
Il ragazzo, di origine gambiana, era giunto circa due mesi fa in Sicilia a bordo di un gommone, uno dei tanti viaggi della speranza di migranti che cercano un futuro migliore scappando dai loro paesi in cui ci sono guerre e povertà. La vittima era ospite della Cooperativa “La Porta dei Sogni” di Paceco, un centro di accoglienza per migranti minorenni non accompagnati..
Ieri gli operatori della Cooperativa avevano organizzato una gita nella località di Macari. Doveva essere un momento di svago e divertimento, un modo per trovare refrigerio dal caldo afoso, che si è trasformato invece in tragedia. Il giovane ha prima mangiato un panino imbottito e poi si è tuffato in acqua sentendosi male. I soccorsi sono stati immediati: gli operatori della Coop lo hanno portato in riva e chiamato il 118. L’intervento tempestivo, però, non è servito a salvargli la vita. E’ deceduto mentre i sanitari gli praticavano, a bordo dell’ambulanza, le manovre rianimatorie. La salma è stata trasferita al cimitero di Trapani dove nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia l’esame. “Era un ragazzo rispettoso, straordinario; siamo affranti e frastornati. Era come un figlio per noi”- ha dichiarato il marito della titolare della cooperativa.
I carabinieri, intervenuti sul posto, hanno interrogato gli operatori e la titolare del centro. Al momento non ci sono indagati. Il sindaco di San Vito Lo Capo, Matteo Rizzo, ha espresso cordoglio per l’accaduto dicendosi “disponibile, qualora ce ne fosse la necessità, a mettere a disposizione della giovanissima vittima un loculo del cimitero comunale”