Il quarantaseienne freddato da due killer giovedì scorso a Tre fontane, Giuseppe Marcianò, (leggi qui) era finito nel mirino degli inquirenti perché sospettato di fare parte di una organizzazione criminale dedita al traffico di migranti e di sigarette. Marcianò era noto alle forze dell’ordine perché nel suo passato era stato implicato in un grosso traffico di droga fra Colombia, Calabria e Sicilia. Era originario di Carini anche se imparentato con i mafiosi Burzotta di Mazara. L’uomo viveva da anni con moglie e figli a Tre Fontane e gli inquirenti stanno indagando per scoprire collegamenti fra la sua morte e l’arresto dei tunisini finiti in manette nell’ “operazione Scorpion fish” ( leggi qui) che lo scorso giugno ha rivelato un traffico di migranti “di lusso” ovvero di clandestini in grado di sborsare,per uno sbarco senza alcun controllo, fino a 10 mila euro. L’autopsia di Marcianò ha evidenziato che le due armi da fuoco utilizzate per ucciderlo sono di due tipi e che l’auto su cui viaggiavano i killer era stata rubata mesi fa. le modalità fanno pensare ad una esecuzione mafiosa anche per il suo passato e le sue parentele anche se, come già detto, non si esclude la pista del traffico dell’immigrazione clandestina