Quattro ville a Carini, due delle quali con piscine, un appartamento e tre rapporti bancari per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro. Questo il risultato del maxisequestro eseguito dai carabinieri del Nucleo Investigativo nei confronti di Nicolò Ferrara, 63 anni, da tutti conosciuto come “Mazzè”. L’uomo era stato arrestato nel blitz “Eos” e condannato a 8 anni per estorsione, traffico di stupefacenti e occupazione abusiva di immobili. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Dino Petralia e dal sostituto Gaetano Guardì della Procura della Repubblica di Palermo. “L’attività investigativa patrimoniale – hanno spiegato dal Comando provinciale – ha permesso di accertare come Ferrara e la sua famiglia, benché formalmente privi di qualsivoglia capacità economica e reddituale, fossero proprietari di numerosi beni immobili e mobili registrati derivanti dal reinvestimento delle somme illecitamente accumulate”. Ferrara era un esponente di spicco del mandamento mafioso di San Lorenzo e considerato il referente di Cosa Nostra nel quartiere popolare dello Zen, dove gestiva estorsioni e traffici di stupefacenti.