venerdì, Novembre 22, 2024
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“Operazione Take Away” denunciati 7 imprenditori e un commercialista per evasione fiscale

La Guardia di Finanza di Siracusa, a seguito di una complessa attività investigativa avviata nel 2014 mediante un’attività di verifica fiscale e proseguita con indagini mirate fino al giugno scorso, ha scoperto un’ingente truffa ai danni dello Stato. Le indagini si sono avvalse della collaborazione della Guardia di Finanza di Augusta e Carlentini e hanno svelato le trame criminose di un sistema ben strutturato messo su da quattro società operanti nel settore della produzione di calzature. E’ stato dunque possibile accertare una truffa ai danni dell’’I.N.P.S. e dell’Erario e  in tale contesto, sono stati rilevati
anche 62 lavoratori in nero. Gli imprenditori delle quattro aziende, durante il periodo dal 2009 al 2011, hanno palesato agli Enti interessati una falsa crisi aziendale e di settore tale da poter garantire, alle società oggetto di indagini, la fruizione dei benefici della cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti. Tale prestazione economica è stata erogata dall’I.N.P.S. con la funzione di integrare o sostituire la retribuzione dei lavoratori che si sono trovati in precarie condizioni economiche a causa di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. Infatti, procedendo a riscontrare la documentazione ottenuta dalla Direzione Provinciale dell’I.N.P.S. di Siracusa con le buste paga dei dipendenti oggetto della cassa integrazione nonché dalle informazioni acquisite dagli stessi, è stato acclarato che, durante la cassa integrazione, non solo i dipendenti hanno lavorato regolarmente per queste società che hanno omesso il versamento di ritenute IRPEF per euro 734.867 e contributi previdenziali per euro 1.206.819, ma sono anche stati costretti, sotto il vincolo psicologico di un ingiusto licenziamento, a restituire ai datori di lavoro la cassa integrazione percepita.
In sostanza, gli imprenditori hanno pubblicizzato all’I.N.P.S. ed al Ministero del Lavoro una
situazione economica deficitaria non corrispondente alla realtà dei fatti. Pertanto, attraverso la trasparente operazione dell’intervento dello Stato (erogazione di C.I.G. in deroga per complessive 286.558 ore, pari ad euro 1.209.385), hanno continuato regolarmente il ciclo produttivo delle aziende occultando ricavi per oltre 7,6 milioni di euro ed I.V.A. per oltre 1 milione di euro.
A conclusione del periodo di cassa integrazione gli amministratori stessi hanno effettuato un licenziamento collettivo dell’intero personale dipendente procedendo alla richiesta di ulteriori benefici previsti dalla Legge (Legge n. 223/1991). Le indagini svolte hanno permesso di evidenziare che le erogazioni ottenute, consistenti in: indennità di mobilità per 1.142.869 euro e sgravi contributivi per 103.329 euro previsti per le imprese che assumono dipendenti attingendo dalle liste di mobilità, sono state anch’esse ottenute indebitamente.
Inoltre, una delle società segnalate, grazie alle false attestazioni rilasciate da un commercialista compiacente, ha richiesto il concordato preventivo al fine di tutelare i propri beni, nonché quelli dei soci, dall’imputazione del reato di Bancarotta fraudolenta.
In sintesi, la complessiva attività investigativa ha permesso di rilevare che il danno all’Erario ammonta ad oltre 18,4 milioni di euro, scaturito da: elementi positivi di reddito non dichiarati; elementi negativi di reddito indebitamente dedotti; I.V.A. relativa, dovuta e non versata; imposta di registro evasa; maggiore base imponibile I.R.A.P. sottratta a tassazione; ritenute fiscali e contributi previdenziali non operati e non versati; C.I.G. in deroga ed indennità di mobilità indebitamente percepite.
Il sodalizio criminoso, composto da otto soggetti, è stato denunciato per i reati di estorsione, truffa, associazione per delinquere finalizzata alla truffa, appropriazione indebita, omesso versamento di contributi previdenziali, responsabilità amministrativa degli Enti, reati previsti dalla Legge

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