La nave della Guardia Costiera svedese da cui era sbarcato il nigeriano Onyeario Syvernus Stanley lo scorso 1 luglio al porto di Catania, portava con sé, un pesante fardello. Oltre ai 650 migranti di varie nazionalità, recava anche nove salme su cui, per individuare le cause del decesso è stato disposto l’ esame autoptico. La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Catania, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, ha individuato nel giovane nigeriano, lo scafista del gommone su cui viaggiavano i migranti sbarcati a Catania. L’uomo è gravemente indiziato per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ed è stato individuato come conducente di un gommone, di colore grigio, su cui viaggiavano 120 migranti circa e n.7 cadaveri, segnatamente 5 donne e 2 uomini. Sono in corso accertamenti finalizzati a verificare l’esatta dinamica degli eventi ed individuare le cause dei decessi tenuto conto che secondo una prima ricostruzione, basata sulle dichiarazioni di alcuni testimoni, a causa della ressa di migranti presenti a bordo, il gommone avrebbe iniziato ad imbarcare acqua e sette di essi sarebbero stati compressi dalla folla. Per quanto concerne le altre due salme, entrambe di sesso maschile, sono state rinvenute a bordo di altro gommone e, stante a quanto riferito da alcuni migranti, sembrerebbe che già versassero in precarie condizioni di salute.
Le salme, complessivamente 5 di sesso femminile e 4 di sesso maschile, sono state trasferite presso obitori cittadini