Agli attenti osservatori della sanità marsalese, non sfugge la situazione precaria in cui versa l’ospedale “Paolo Borsellino”. Il comitato “orgoglio marsalese” da tempo manifesta il proprio grido di dolore e invita gli addetti ai lavori a fare fronte alle esigenze spesso disattese dei pazienti che se hanno necessità di essere curati, sono costretti a iter snervanti. Secondo una segnalazione del Comitato, l’ambulatorio di neurologia già da molto tempo funziona a singhiozzo, essendovi in servizio un solo neurologo per due o tre giorni alla settimana, pertanto, se un paziente ricoverato in ospedale ha bisogno di un neurologo nei giorni pari, occorrerà portarlo a Trapani con un’ambulanza accompagnato da un infermiere e un medico, anzi con uno dei due medici in servizio del pronto soccorso, con la conseguenza che anche quest’ultimo servizio resta con un solo medico creando un notevole disservizio agli utenti che per tale motivo si vedono allungare il tempo di attesa (già per se stesso abbastanza lungo) prima di essere visitati. E pare che questi “viaggi neurologici” siano stati dall’inizio dell’anno ben oltre venti. La situazione del pronto soccorso è sempre più incandescente e lo smantellamento dei reparti, lento ma incessante, sta riducendo il nostro ospedale ad un involucro vuoto.
“Nel campo sanitario non si può operare con le forbici del sarto, nè con l’ottica del ragioniere bensì con la competenza e lungimiranza di colui che ha a cuore la salute pubblica e come obiettivo primario quello di tutelare realmente i cittadini del territorio; eppure sembra che la logica con cui si opera segua un filo di condotta diverso, le carte in tavola vengono date più per “fare favori” a qualcuno che per “favorire” il territorio. Con la conseguenza che Marsala male e poco rappresentata politicamente, perde sempre qualche pezzo di questo incredibile puzzle che è la sanità pubblica che si ricompone periodicamente “togliendo” sempre qualcosa alla nostra città.”Questo l’accorato appello di “orgoglio marsalese” che incita ad un risveglio delle coscienze e a una soluzione per la sanità pubblica della città lilibetana