Salvatore Bonomolo, 52 anni, arrestato cinque anni fa con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione ha deciso di pentirsi ed ha iniziato a collaborare con le forze dell’ordine. Fra le sue dichiarazioni, ci sono anche quelle che forse faranno luce sull’omicidio dell’avvocato Fragalà massacrato a bastonate davanti il suo studio di via Turrisi a Palermo il 23 febbraio del 2010. Bonomolo ha fatto parte della famiglia mafiosa di ”Palermo Centro” inserita nel mandamento di ‘Porta Nuova’. Il boss era stato arrestato a Porlamar dopo una lunga latitanza dagli uomini della Catturandi in Venezuela, al termine di un blitz al quale partecipò la polizia dello Stato sudamericano. Le notizie su Fragalà le avrebbe ottenute dal collaboratore di giustizia Francesco Chiarello conosciuto in carcere. Proprio due mesi fa, Antonino Siragusa, uno degli arrestati nell’ambito dell’indagine sull’omicidio di Enzo Fragalà, aveva iniziato a parlare con i pm autoaccusandosi dell’omicido dell’avvocato. Siragusa, oltre a sé stesso, accuserebbe, Antonino Abbate e Salvatore Ingrassia, “scagionando” a sorpresa Paolo Cocco e Francesco Castronovo , indicati da Chiarello come gli aggressori e il presunto organizzatore di tutto, Francesco Arcuri.
Il processo per i presunti assassini di Enzo Fragalà inizierà il 17 luglio, davanti alla prima sezione della Corte d’Assise e si sapranno le dichiarazioni del “venezuelano” in merito.