Su 16.055 votanti in 14.536 (91,51%) hanno votato per il candidato sindaco del PD Piero Savona, che al primo turno aveva ottenuto 8.714 preferenze (26%). Un aumento dunque delle preferenze nei confronti di Savona sebbene i numeri non abbiano consentito il superamento dei due quorum previsti dalla legge in caso di ballottaggio con un unico candidato sindaco.
Il primo quorum da raggiungere era quello della maggioranza assoluta degli elettori. Avrebbero dovuto votare almeno 30.012 elettori. Il 26,75% (16.055 votanti) è un dato ben al di sotto dell’asticella del quorum. Il secondo quorum prevedeva che il candidato dovesse essere votato almeno dal 25% degli eventi diritto, cioè prendere 15.006 voti. La differenza è quindi di 470 voti.
Si conclude così la tornata elettorale per le amministrative che non ha consentito di eleggere né il sindaco né di fare insediare il consiglio comunale, sempre che non ci siano ulteriori novità da parte della Regione o ricorsi da parte degli interessati. Una questione che verrà sicuramente definita nelle prossime ore. Da evidenziare che sul sito della Regione, quando si fa riferimento all’attribuzione dei seggi, non viene indicata alcuna ripartizione con la motivazione “per mancato raggiungimento del quorum”.
Intanto il Comune di Trapani si avvia verso un commissariamento fino alla prima data utile per tornare al voto. Toccherà ora al Presidente Crocetta indicare il commissario che dovrà amministrare la città. Il primo turno aveva determinato il ballottaggio tra l’ex sindaco Mimmo Fazio (32%) e Savona (26%). Ma la decisione di Fazio di disimpegnarsi dalla competizione elettorale al ballottaggio e di non completare la lista degli assessori, che l’ha portato ad essere escluso dal secondo turno, ha consegnato al candidato sindaco del Pd una sfida anomala contro i due quorum.