venerdì, Novembre 15, 2024
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Scomparso trapanese che combatteva per l’Isis in Siria, arrestata la moglie

Da dicembre dello scorso anno non si hanno più notizie di Francesco Cascio, nato a Erice, ma vissuto per circa 20 anni a Castellammare del Golfo. Del giovane si sono perse le tracce in Siria dove avrebbe cambiato nome per entrare nell’esercito dei foreign fighters.   Il suo sarebbe il primo caso accertato di combattente siciliano dello Stato Islamico andato in battaglia in nome della Jiihad armata. Il caso è venuto alla luce dopo l’arresto della moglie  in Piemonte: Lara Bombonati,  26 anni, piemontese, è stata fermata dalla Digos di Alessandria prima di ripartire per la Siria con l’accusa di terrorismo internazionale. La donna era già stata fermata a gennaio scorso in Turchia e successivamente espulsa. Cascio, che in Siria avrebbe preso il nome di Mouammad, e la cui famiglia ha presentato denuncia di scomparsa alla polizia, avrebbe conosciuto la Bombonati qualche anno fa in Sicilia. Dopo il matrimonio, il giovane trapanese avrebbe deciso di condividere la radicalizzazione religiosa della moglie accettando di trasferirsi prima in Turchia e poi come combattenti dell’Isis in Siria. I contatti tra l’uomo e la sua famiglia in Sicilia si sono interrotti nelle ultime settimane del 2016. In una intercettazione disposta dagli inquirenti, Lara Bombonati avrebbe spiegato che Francesco Cascio sarebbe stato ucciso in combattimento, notizia che però non ha trovato conferme ufficiali. Secondo una fonte della Digos, il giovane trapanese avrebbe avuto una personalità fragile e quindi esposta ai rischi di una manipolazione ideologica.

Francesco Cascio, figlio di un dipendente della Prefettura di Trapani, sarebbe morto, secondo quanto riferito dalla moglie, durante una non meglio precisata irruzione armata in un campo di addestramento in Siria. Di fronte ad un iniziale tentennamento dell’uomo ad  imbracciare il fucile, pare che lei gli abbia intimato di “fare il proprio dovere”.

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