lunedì, Novembre 25, 2024
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Peschereccio mazarese trattenuto in Grecia rilasciato dopo pagamento riscatto

 

E’ stata una brutta avventura quella subita dal motopesca mazarese “Nuova Alpaca” trattenuto da sabato scorso fuori dal porto di Eraklion (Creta). Il motopesca con a bordo sette uomini di equipaggio (di cui 5 siciliani e 2 maghrebini) era stato fermato nel pomeriggio di sabato 10 giugno mentre si trovava in acque internazionali antistanti la costa dell’isola di Creta. Il motopesca  era impegnato in attività di pesca oltre il limite delle acque territoriali greche (6 miglia) quando è stato affiancato da un gommone delle Autorità marittime di Eraklion i cui militari hanno intimato al comandante Dell’Arno di interrompere l’attività di pesca e di seguirli in porto. “Insieme al mio equipaggio voglio ringraziare in particolare il Console Italiano Paolo Bartolozzi che ci è stato fisicamente vicino in questa permanenza forzata a Eraklion ed il Presidente del Distretto Pesca Giovanni Tumbiolo che ha seguito la vicenda dall’inizio alla fine ed è stato in stretto contatto con le varie Autorità al fine di trovare una soluzione all’intrigata vicenda”. Questo è quanto dichiarato dal capitano Giovanni Dell’Arno conducendo il motopesca “Nuova Alcapa” fuori dal porto di Eraklion.

Gli armatori del peschereccio, Vito Gancitano e figli, hanno contattato il presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu Giovanni Tumbiolo il quale ha subito attivato la filiera diplomatico-istituzionale informando dell’accaduto il Comando delle Capitanerie di Porto, il Console onorario, l’Assessore regionale alla Pesca on. Antonello Cracolici che ha seguito costantemente la vicenda in stretto contatto con il Sottosegretario agli Affari Esteri, on. Vincenzo Amendola.

Il peschereccio era uscito da Mazara del Vallo il 12 maggio scorso e il prossimo 12 giugno avrebbe effettuato come tanti altri pescherecci italiani il bunkeraggio proprio nel Porto di Eraklion.

Dopo un’estenuante e trattativa il peschereccio mazarese ha potuto ieri sera lasciare il porto di Eraklion non prima però di aver consegnato il prodotto pescato nella battuta di pesca contestata e di aver pagato un’ammenda.

 

“Siamo stati protagonisti – ha sottolineato il comandante Dell’Arno- di una brutta avventura ma attraverso il sistema blue-box possiamo dimostrare che pescavamo in acque internazionali, oltre le 6 miglia, limite delle acque nazionali greche”.

 

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