domenica, Novembre 17, 2024
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“Operazione mare mostrum” blitz anticorruzione a Trapani, Fazio e Montalto ai domiciliari, Morace in carcere

Percorso accidentato e carico di colpi di scena. Questo lo scenario imprevedibile che fa da sfondo alle elezioni amministrative di giugno a Trapani e che nello specifico ha coinvolto due nomi illustri, il senatore Antonio D’Alì e il parlamentare regionale Girolamo Fazio entrambi concorrenti e rivali per la poltrona di sindaco. Al senatore D’Alì, ritenuto “socialmente pericoloso”, poco dopo la presentazione della lista degli assessori, la Dda ha notificato un atto nel quale i pm chiedono il soggiorno obbligato, mentre l’on Fazio è coinvolto in una inchiesta anticorruzione insieme all’armatore Ettore Morace e al funzionario della regione Giuseppe Montalto. L’operazione dei carabinieri dei comandi provinciali di Palermo e Trapani, è coordinata dal procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Dino Petralia. Ettore Morace gestisce la Liberty Lines che collega Trapani alle Isole Minori e la moglie di suo padre Vittorio, patron del Trapani calcio è nella lista degli assessori designati da Fazio. Altro nome importante è quello di Giuseppe Montalto, coordinatore della segreteria particolare dell’assessore regionale alle Infrastrutture Giovanni Pistorio. Montalto è anche titolare dell’agenzia pubblicitaria con sede a Palermo, la “Dorian Gray-comunicazione integrata” che ha lavorato in molti progetti con la regione fra cui l’ inaugurazione del museo di Aidone dove è esposta la Venere Morgantina. «Abbiamo scoperto un connubio sistemico finalizzato alla corruzione tra imprenditoria e politica». Così il procuratore aggiunto di Palermo Dino Petralia ha commentato l’inchiesta che ha portato all’arresto dell’armatore Ettore Morace, il candidato sindaco di Trapani Girolamo Fazio e il funzionario regionale Montalto. «L’inchiesta – ha sottolineato – parte da un atto coraggioso di un funzionario regionale, subentrato a quello che aveva curato l’emissione dei bandi che avevano favorito Morace, che si è aperto a una totale collaborazione con gli inquirenti».

L’indagine è stata incentrata sulla figura dell’armatore Ettore Morace ed ha preso l’avvio dal riscontro di gravi irregolarità circa l’affidamento, proprio a favore della Liberty Lines. Nello specifico, si è accertato un sovradimensionamento della compensazione finanziaria, ottenuto attraverso l’indebita ingerenza di Salvatrice Severino, già dirigente del servizio 2 trasporto regionale aereo e marittimo dell’assessorato alle infrastrutture e trasporti e di Girolamo Fazio. Esiste un reale interesse economico tra l’armatore Morace e l’onorevole Fazio, tale da poter ipotizzare il reato di abuso d’ufficio nella condotta di quest’ultimo. Morace ha rafforzato la rete di supporto politico-istituzionale, a livello regionale e nazionale, a favore del quasi monopolio della Liberty Lines e per aggiudicarsi i fondi regionali “gonfiati”. Ha anche goduto del forte appoggio del Sottosegretario di Stato al Ministero dei Trasporti, la senatrice Simona Vicari (il cui fratello è anche dipendente della Liberty Lines).

Simona Vicari

Attraverso l’interessamento della stessa, è riuscito ad ottenere la presentazione e l’approvazione di un emendamento alla legge di stabilità dello Stato con il quale veniva ridotta l’imposta d’IVA dal 10% al 5% per i trasporti su navi veloci, causando un ammanco alle casse dello Stato di 7 milioni di euro e, conseguenziale, il notevole arricchimento della società Liberty Lines. Inoltre, il ritiro della proposta di nomina di un consulente, inviso a Morace, all’assessorato Regionale ai Trasporti. Giuseppe Montalto ha ottenuto da Morace l’assunzione di un amico giornalista, presso l’ufficio stampa di Liberty Lines e la più che favorevole liquidazione del trattamento di fine rapporto con “Siremar s.p.a.” dell’amica Marianna Caronia.

Ettore Morace

Morace si è attivato anche per ottenere un intervento presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) per la regione Siciliana al fine di ottenere il ribaltamento della sentenza del TAR Sicilia del 21 febbraio 2017, dispositivo con il quale era stato rigettato il ricorso presentato dalla Liberty Lines avverso l’annullamento in autotutela della gara d’appalto per i trasporti su navi veloci per il 2016. Tale annullamento era stato operato dalla Regione Siciliana, a causa delle riscontrate sovracompensazioni. Di fatto, con la decisione del TAR, la compagnia di navigazione aveva perso 24 milioni di euro. Lo stesso Morace, insieme al fratello Gianluca, ha imbastito un’attività di intercettazione abusiva nei confronti di un dipendente, sospettato di essere in accordo con la concorrenza. L’attività è stata attuata attuata con l’ausilio di un’agenzia di investigazioni private del capoluogo campano e attraverso l’installazione di uno spyware sul telefono cellulare del dipendente. Attraverso tale attività illecita, sono riusciti ad incamerare importanti informazioni che hanno confermato i loro sospetti. Il“Gruppo Franza” ha, a sua volta, predisposto manovre per danneggiare il concorrente Morace condotte anche grazie al concorso di Gisabella

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