Domenica, presso la spiaggia di Lido Burrone, a Favignana, è tornato in libertà Vito, un esemplare di Caretta caretta in degenza presso il Centro di Primo Soccorso per Tartarughe Marine dell’Area marina protetta Isole Egadi, ristabilitosi in due settimane dopo il recupero, effettuato da alcuni diportisti nei pressi di San Vito lo Capo (da cui il nome).
Vito, maschio adulto di 41 Kg, è stato recuperato per problemi di galleggiamento, grazie all’intervento della Capitaneria di Porto di Trapani, che lo ha preso in carico e lo ha consegnato, il giorno dopo, al personale del Centro a Favignana. All’arrivo Vito è apparso subito vitale, ha ripreso ad alimentarsi e, a seguito delle verifiche cliniche e comportamentali effettuate, lo staff veterinario dell’AMP ha dato parere positivo per la sua liberazione.
A salutare Vito, insieme a circa trecento turisti e abitanti di Favignana, decisamente emozionati, erano presenti i Comandanti dell’Ufficio Locale Marittimo di Favignana, della Polizia Penitenziaria e della Guardia di Finanza, l’Assessore Tiziana Torrente del Comune di Favignana, e un nutrito gruppo di volontari del WWF Italia che, insieme a Legambiente, coadiuvano l’AMP nella gestione del Centro, sostenuto anche dallo sponsor Riomare.
L’evento è stato ripreso da una troupe della Rai accorsa per l’occasione, anche con l’ausilio di un drone, e sarà trasmesso domenica prossima, 21 maggio, alle ore 9, su Rai Tre. Ad aiutare Vito a prendere la strada del mare, dopo un breve tratto percorso sulla sabbia, sono stati il Direttore dell’AMP, Stefano Donati, e un pescatore della marineria di Favignana, a testimoniare la nuova sensibilità della categoria per la tutela delle tartarughe. Prima della liberazione lo staff dell’AMP ha svolto attività di sensibilizzazione, nell’ambito del progetto LIFE+12 TartaLife, finanziato dall’Unione Europea, avente come capofila l’ISMAR-CNR di Ancona e del quale l’AMP è partner.
“Nel progetto – spiega il Presidente dell’AMP e Sindaco del Comune di Favignana, Giuseppe Pagoto – è previsto il rafforzamento del Centro attuale, per trasformarlo in Centro di Recupero vero e proprio, con locali presso lo Stabilimento Florio, grazie alla sinergia con la Soprintendenza e il Polo regionale di Trapani e Marsala per i Siti Culturali”.