Termine siculo di oscure origini indicante “che Dio non voglia” o ancora “Senza amore di Dio” in tal ultimo caso andrebbe scritto Senz’amu i Diu.
Il termine è usato da chi lo proferisce in momenti di indecisione o come monito verso altri inducendo alla riflessione.
Il coinvolgimento dell’Altissimo può essere utilizzato nell’arco delle intere 24 ore e nel periodo feriale, senza incorrere in maggiorazioni sindacali per interventi fuori dal normale orario di lavoro. Tanto l’intervento è gratuito . Del resto i siculi utilizzano spesso i servizi anche dei di Lui familiari :
Senzamu a Diu, Speramu a Diu, U signuri runa i viscotta a cu un’avi anghi, Bedda Matri e Bedda Matri Maria nella versione slim o extralarge, ne sono la prova.
Renato Castagnetta