Politica, mafia e affari. Questo l’ambito in cui si è mossa e attivata la sezione misure di prevenzione di Trapani che ha accolto la proposta del Questore di trapani ed ha disposto la confisca dei beni immobili riconducibili all’ex parlamentare regionale salemitano Giuseppe Giammarinaro e la sorveglianza speciale per la durata di cinque anni. Giammarinaro era già sorvegliato speciale con l’obbligo di soggiorno per quattro anni in quanto indiziato mafioso. La confisca dei beni effettuata oggi riguarda un patrimonio di 15 milioni di euro che si inquadra nell’ambito dell’operazione antimafia “Salus Iniqua” nella quale, attraverso indagini eseguite dalla Divisione Anticrimine della Questura di Trapani e dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani, è stato accertato il complesso quadro di rapporti di natura politico-affaristica in cui Pino Giammarinaro si è mosso a partire dai primi anni del 2000 e di cui ha beneficiato godendo di sostegno politico in modo da porre agevolmente in essere le condotte finalizzate al controllo occulto di attività economiche di questa provincia attive nel settore della sanità beneficiarie peraltro di finanziamenti pubblici regionali, e al condizionamento di importanti settori della vita politica con particolare riferimento al Comune di Salemi. Sono stati individuati vari prestanome i quali, formalmente figuranti quali soci e amministratori di società operanti nel campo delle attività assistenziali e parasanitarie della provincia di Trapani, di fatto, hanno consentito l’occulta gestione dell’ ex parlamentare all’epoca dei fatti sottoposto al regime della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno. In particolare sono state individuate diverse società tra le quali la “C.E.M.” e la “Salus s.r.l.”e varie proprietà immobiliari per le quali Giammarinaro è stato ritenuto responsabile di avere, allo scopo di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali,attribuito fittiziamente la titolarità a prestanome.