Dopo giorni di apprensione e notizie funeree, ne è arrivata una che ha permesso di tirare un sospiro di sollievo: la liquidazione della Biblioteca Fardelliana è stata scogiurata. La Regione assicurerà il suo sostegno finanziario. Lo ha fatto sapere il deputato regionale Mimmo Fazio «Posso affermare con ragionevole oggettività ed ottimismo- ha dichiarato- che sarà possibile scongiurare la liquidazione della Biblioteca Fardelliana, che il sindaco di Trapani intendeva avviare. L’esito dell’audizione della direttrice della Biblioteca Fardelliana di Trapani, Margherita Giacalone, innanzi la Commissione Bilancio dell’ARS è certamente positivo e la Regione Siciliana farà la sua parte per sostenerla finanziariamente». La direttrice infatti ha permesso alla commissione di acquisire informazioni sull’attività, sul patrimonio librario e suo legame culturale della Biblioteca con la città di Trapani.
«Credo che l’esaustiva relazione della dottoressa Giacalone e il mio intervento – continua Fazio – abbiano definitivamente chiarito che la Fardelliana è un rilevantissimo patrimonio culturale, non solo per la città di Trapani ma per l’intera Sicilia, e che il sostegno finanziario che sarà disposto dalla Regione, oltre che essere più che giustificato, risarcisce la città di Trapani del danno causato dall’incompiuta norma di abolizione delle Province Regionali che, come conseguenza, ha scaricato sul solo Comune di Trapani l’onere del dotazione finanziaria annuale».
«Sono certo che la sensibilità dell’assessore al Bilancio, Alessandro Baccei, presente all’incontro, e che ringrazio – conclude Fazio – saprà trovare la misura per un intervento sulla Fardelliana. Altrettanta attenzione ho riscontrato tra i colleghi della commissione e nel presidente Vincenzo Vinciullo. È comunque necessario, come ho spiegato anche in commissione, immaginare per il futuro una architettura diversa, dal punto di vista amministrativo, sia per la Biblioteca Fardelliana che per il Luglio Musicale. Enti che potrebbero funzionare in sinergia con riduzione di costi e amplificazioni di opportunità sotto l’egida di una fondazione, di cui anche la Regione, oltre che enti e privati, potrebbe essere partner. Una rivisitazione in chiave moderna della vecchia architettura dei soci condotanti».