Venerdì 3 marzo si è svolta nell’Aula Magna dell’Istituto Damiani di Marsala la presentazione del libro “Lacrime di sale” scritto dal dottor Pietro Bartolo e dalla giornalista Lidia Tilotta; l’evento è stato fortemente voluto dalla libreria Mondadori di Marsala, dalla REMAPE, rete di scuole di Marsala e Petrosino, diretta dal dirigente dell’ITC “Garibaldi” e dall’assessore alla pubblica istruzione del Comune e dirigente del liceo Pascasino. L’Aula Magna era gremita per la presenza delle delegazioni degli istituti superiori e di alcune scuole medie di Marsala, compresa la scuola media di Paceco, la cui partecipazione è stata organizzata dalla dirigente prof. Barbara Mineo. Ha dialogato con gli autori il prof. Nino Rosolia, moderatore, e la prof. Violetta Isaia, in rappresentanza del dirigente dott. Domenico Pocorobba. Dopo i saluti e il benvenuto ai partecipanti il dottore Bartolo ha conquistato tutti con il racconto dettagliato della sua vita di dottore a tempo pieno che si dedica alla prima accoglienza dei migranti che sbarcano a Lampedusa, dopo essere stati soccorsi in mare, ma anche alle ispezioni cadaveriche di tutti coloro che la ferocia e la brutalità senza limiti di uomini–belve, hanno buttato in mare alla deriva, e hanno infierito con violenze, stupri, sevizie ,sfruttando il desiderio sconfinato di queste persone di approdare in Europa alla ricerca di una vita migliore. Ha parlato al cuore e alle coscienze utilizzando parole come dignità, rispetto, interazione, amore per il prossimo, dono di sé, del proprio tempo e della propria professionalità, senza risparmio e mettendo a frutto la sua personale esperienza di vita; infatti il libro è anche il racconto della vita del dottor Bartolo che Lidia Tilotta, dopo tante interviste e mille insistenze, ha potuto scrivere. Il dottor Bartolo ha “ceduto”, come ha detto la giornalista Tilotta, convinto della necessità di far sapere e far conoscere la situazione reale dei migranti manifestando tutto il suo disappunto quando sente parlare di problema, di esodo epocale, di clandestini. Il libro comincia con il racconto di una vita salvata, quella dello stesso dottor Bartolo, per poi procedere con il racconto di tante vite salvate. Lidia Tilotta ha letto alcuni passi del libro, che, insieme alle immagini, hanno restituito il senso non solo del lavoro del dottor Bartolo ma anche fornito spunti di riflessione per i giovani studenti affinché non condizionati dai media e da notizie tendenziose comprendano che i migranti, bianchi o neri, sono esseri umani bisognosi della nostra comprensione e di un’accoglienza rispettosa della diversità, che è ricchezza e opportunità, come ha più volte sottolineato il dottor Bartolo. Questo è il messaggio che i due autori hanno voluto consegnare ai presenti ed è questo il significato della presentazione del libro: scuotere menti e coscienze dal torpore e dai condizionamenti culturali che fanno vedere solo negatività e pericoli, perché tutti possiamo diventare “portatori sani” e contagiosi di vera accoglienza e integrazione.