Un tesoro di valore inestimabile custodito nelle 4 navi greche che giacciono sul basso fondale di sabbia della baia Bulala è continuamente preso di mira dai predoni di archeologia subacquea. Per cercare di proteggerle, la magistratura ha disposto che i relitti vengano ingabbiati con una rete termosaldata ancorata al fondo con pesanti sacchi di sabbia per impedire che i tombaroli subacquei possano introdursi all’interno e saccheggiare i reperti. In Sicilia non esiste un centro restauro e per recuperare almeno una di quelle navi e renderla fruibile al pubblico serve un milione e duecentomila euro.
Alla Guardia costiera e alla Guardia di finanza non resta che pattugliare il mare di Bulala cercando di salvare il salvabile, pattugliando il mare.