La Capitaneria di porto, nella giornata di giovedì 12 ottobre, ha fermato un peschereccio iscritto nelle matricole di Mazara del Vallo senza a bordo il Direttore di Macchina, benché regolarmente imbarcato sul relativo ruolo e figura “chiave” nella gestione delle emergenze a bordo.Una volta ricondotto in porto, al Comandante del peschereccio veniva contestato di aver violato la tabella minima di armamento in fase di navigazione, comportando una potenziale compromissione delle condizioni di sicurezza dell’unità e dell’intero equipaggio. A bordo dell’imbarcazione, è stata riscontrata la presenza di
ulteriori irregolarità in materia di sicurezza come ganci idrostatici scaduti e di igiene, fra cui medicinali scaduti, che sono costati al comandante ed all’armatore il deferimento presso l’ Autorità Giudiziaria.
Si ripete dunque il fenomeno dell’imbarco soltanto dei libretti di navigazione a scapito delle esigenze di sicurezza e di prevenzione degli incidenti in mare, alla quale cedono molti professionisti del mare di fronte a interessi economici di varia natura. E non essendo il primo episodio del genere che accade, a Mazara in particolare, viene da chiedersi, come si può pensare di mandare avanti la pesca e la navigazione in una città che di tutto questo dovrebbe vivere, se oltre a cambiare le strutture e a migliorare l’ambiente circostante non si riesce a far migliorare i modi di pensare dei principali protagonisti?