La situazione è desolatamente precipitata, oltrepassando qualunque limite delle decenza.
Stiamo parlando della vendita del proprio corpo in un mercato del sesso che una volta era celato agli occhi dei tanti e che oggi apre spudoratamente alla vista di tutti, compresi i minori.
Da mesi ormai le prostitute e i transessuali a Trapani, stazionano in alcune delle strade più trafficate della città, ad iniziare dalla centralissima Via Virgilio e dalla limitrofa piazza Ciaccio Montalto, nei pressi della stazione dei pullman.
Lo scorso sabato sera si è poi registrato l’ultimo caso che ha turbato ulteriormente l’opinione pubblica: un trans, probabilmente su di giri, faceva bella mostra di sé a piazza Vittorio Emanuele cercando di adescare clientela. Semi nudo, con la camicia e la giacca completamente aperte, esibiva la propria “mercanzia” gridando non appena si accostava qualche auto. Per lo più si trattava di ragazzi che lo stuzzicavano e lo deridevano riprendendolo con il cellulare.
Le immagini sono state immediatamente messe in rete e sono diventate, come si dice nel gergo di internet, “virali”.
Quest’episodio è stata probabilmente la goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai colmo, oltre ogni misura. Se pensiamo che erano circa le 23.30 e che ancora c’erano in giro tante famiglie a quell’ora, non deve essere stato facile per loro spiegare ai propri figli adolescenti cosa stesse facendo quella persona mezza nuda, con sembianze femminili, e atteggiamenti equivoci. Così come deve essere difficile spiegare la presenza di donne di colore che stazionano giornalmente lungo il ciglio della strada, in prossimità delle abitazioni, a qualunque ora. Una volta erano le traverse del lungomare Dante Alighieri i luoghi in cui le prostitute attendevano ogni sera i clienti, celate nella penombra e nella calma dei vicino cimitero. E chi era interessato lo sapeva, così come lo sapevano le forze dell’ordine che non di rado effettuavano delle retate per ristabilire l’ordine ed il decoro pubblico.
Ormai la situazione pare totalmente fuori controllo! A poco sano valse le prese di posizione di alcune associazioni, come Progetto per Trapani e CO.DI.CI. che, facendosi portavoce del disagio dei cittadini, parlano di una situazione intollerabile, con giovani ragazze, sempre più numerose, extracomunitarie e non, che si prostituiscono ormai anche di giorno. Il fenomeno andrebbe avanti da oltre un anno con il numero delle prostitute che nel frattempo sono aumentate considerevolmente, tanto che non capisce se dietro ci sia un’organizzazione o semplicemente qualcuno che sfrutta queste ragazze.
Dopo le denunce tuttavia poco sembra essere cambiato. Nel Comune di Trapani – ha ricordato il sindaco – nel 2009 era stata emessa un’ordinanza, tutt’ora in atto, che prevede la sanzione di 250 euro per chi “assume atteggiamenti e comportamenti che manifestino inequivocabilmente l’intenzione di esercitare l’attività di prostituzione su strada pubblica”. Sanzione che è estesa anche a chi concorda prestazioni a pagamento a piedi o all’interno di un’auto o si intrattiene anche solo per chiedere informazioni o, ancora, a chi consente la salita sul proprio autoveicolo di uno o più soggetti dediti alla prostituzione.
La polizia municipale ha intensificato i controlli e alcune “lucciole” sono state multate ma il problema è che il giorno dopo tornano sulla strada! I clienti le richiedono, le aspettano, non capiscono che stanno commettendo un reato e che talvolta sfruttano la “debolezza” di una persona per il loro piacere personale. Probabilmente ci vorrebbero delle norme nazionali più incisive e più chiare sul tema della prostituzione ed una maggiore sinergia fra tutti gli enti preposti (forze dell’ordine, Comuni, Regioni e Aziende Sanitarie) che, a livello locale, si imbattono quotidianamente nel fenomeno dello sfruttamento della persona, che significa anche emarginazione e degrado sociale.