Detta così, se ci fosse una norma statale, la cosa si potrebbe comprendere ma da quanto abbiamo appreso, la disposizione, per quanto incredibile, non scaturisce da un atto politico della giunta comunale, ma da una disposizione interna del dirigente di ragioneria ai suoi colleghi.
L’atto dirigenziale, che non è dato di sapere se è stato recepito dai dirigenti anche se sembra di si perché alcuni commercianti hanno avviato una procedura giudiziaria contro l’Amministrazione per il recupero dei crediti vantati, appare in tutta evidenza illegittimo e, considerato che alcuni commercianti creditori dell’Amministrazione hanno avviato una azione giudiziaria, l’Amministrazione comunale oggi si trova, secondo quanto ci è stato riferito, a rispondere a decreti ingiuntivi esecutivi che potrebbero comportare un serio esborso economico.
Questa disposizione interna (invito?) ai colleghi, tra l’altro, comporta una disparità di trattamento tra i commercianti e industriali marsalesi e quelli che hanno la residenza fiscale fuori dal Comune ma che per vari motivi potrebbero avere contenziosi fiscali con l’Amministrazione.
Da quanto siamo riusciti a sapere ci sono state contestazioni “interne”, ma sembra che la disposizione non sia stata annullata.
La domanda che si pone oggi è: il sindaco, l’assessore al ramo, il Consiglio Comunale sono a conoscenza dell’iniziativa del dirigente ?
Hanno valutato la legittimità ?
In ogni caso oggi chi paga le spese di giudizio ? Il Sindaco, l’assessore o il dirigente ?