A Trapani l’emergenza rifiuti, con annesso rischio igienico sanitario, ha tenuto e tiene col fiato sospeso (e col naso tappato) un’intera cittadinanza, desiderosa di tornare a circolare per le vie cittadine senza imbattersi in cumuli di spazzatura maleodoranti e dannosi per la salute. Nelle ultime settimane i cassonetti non sono stati svuotati con regolarità e i cittadini, non trovando più posto all’interno dei contenitori strabordanti, hanno iniziato a depositare i sacchetti di immondizia ai bordi dei grossi bidoni, creando montagne di rifiuti pericolose per la salute pubblica. Una situazione igienico sanitaria resa ancora più critica dagli incendi che qualche cittadino, tanto stufo quanto incivile, ha appiccato alla spazzatura per farla “sparire” dalla vista. Trapanesi e associazioni di tutela del cittadino si chiedono qual è la causa che ha portato alla paralisi del sistema di raccolta.
Negli ultimi giorni la tensione è arrivata alle stelle e la caccia al responsabile di questa situazione ha prodotto come risultato anche un esposto alla Procura contro la Regione Sicilia. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire cosa ha provocato il collasso del sistema di gestione della raccolta di rifiuti in città e la conseguente guerra di critiche e accuse. I problemi sarebbero iniziati già nel mese di luglio scorso, quando è stata disposta la chiusura della discarica di contrada Belvedere, dopo che i capannoni utilizzati per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti sono stati distrutti da un incendio. La soluzione temporanea al problema è stata trovata grazie alla possibilità di conferire i rifiuti cittadini nella discarica di Borranea. Le difficoltà però non mancano e sono relative soprattutto all’allungamento nei tempi di conferimento che sono passati da 20 a 60 minuti: la “nuova” discarica è infatti più lontana rispetto a quella di Belvedere. Il servizio dunque ha subito un rallentamento che ha influito negativamente sulla raccolta. Ma a questo, secondo Trapani Servizi, la municipalizzata che cura la raccolta dei rifiuti in città, va anche aggiunto l’effetto che ha provocato l’attuativa n.69 del 24/09/2016 emanata dal Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti che dispone il conferimento di 24 comuni della provincia presso la discarica di Borranea, per un totale di 459,10t/giorno. Questa nuova disposizione ha portato alla modifica del quantitativo che il comune di Trapani conferiva in discarica giornalmente ridotta a 89.7t al giorno (circa il 10% in meno). La somma di questi due cambiamenti “forzati”, è secondo Trapani Servizi, alla base del problema.
Responsabile dell’attuale situazione di Trapani, per l’Associazione Co.di.ci. (Centro per i diritti del cittadino) Sicilia, è la Regione che con la sua attuativa che avrebbe provocato, secondo l’associazione , l’accumularsi sulle strade della spazzatura “Abbiamo deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani – continua la nota di Codici – per accertare eventuali responsabilità penali per quanto attiene violazioni di leggi in materia igienico-sanitaria e ambientale e per valutare gli eventuali rischi di diffusione di epidemie”.
Il Sindaco della città di Trapani, Vito Damiano, si chiede “È una fortuita coincidenza che a Trapani siano comparsi enormi e abnormi cumuli di rifiuti proprio quando il presidente Crocetta ha imposto smisurati (perché oltre il limite della capacità di trattamento) conferimenti nella nostra discarica?”. Il temporaneo armistizio con la Regione sul fronte rifiuti sembra ormai definitivamente archiviato. Il primo cittadino ha infatti emesso provvedimenti che riguardano il potenziamento dei servizi di raccolta e avrebbe anche predisposto una ordinanza che riguarda l’aumento del conferimento in discarica dei rifiuti prodotti nel territorio trapanese. Il sasso è lanciato e si prospetta un nuovo capitolo della battaglia che da mesi coinvolge sindaco di Trapani e Regione sulla gestione dei rifiuti in provincia. L’amministrazione trapanese potrebbe comunque cogliere l’occasione per organizzare un sistema di raccolta differenziata più incisivo che consenta, in modo “naturale”, di ridurre le tonnellate di rifiuti indifferenziati che la città di Trapani produce ogni giorno. Del resto secondo i dati diffusi dal libro dossier “La Gestione dei rifiuti urbani in Sicilia”, e relativi all’anno 2014, risulta che la percentuale di raccolta differenziata della città di Trapani è ferma al 21,2%, mentre altre città del territorio come Alcamo fanno registrare quasi il 48%.
Caterina Passalaqua