119 piante di canapa indiana sono state scoperte, durante una perquisizione, dai finanzieri della Compagnia di Partinico all’interno di un magazzino di proprietà di un incensurato. L’uomo aveva realizzato una piantagione di cannabis, illuminata e areata attraverso un allaccio abusivo alla rete elettrica. Le piante erano ben nascoste: l’accesso avveniva tramite una botola che conduceva, attraverso delle scale estendibili, a due locali nascosti e interrati. Per creare le miglior condizioni di crescita possibile era stato allestito un sistema di illuminazione e di aereazione che secondo le fiamme gialle avrebbe richiesto un investimento di diverse centinaia di migliaia di euro. Sono state sequestrate lampade al sodio, un sofisticatissimo impianto per la circolazione dell’aria integrato da una pompa di calore e da un organizzato sistema di irrigazione, circa 70 sacchi di torba, centinaia di secchi di plastica, un serbatoio per la dispersione dei fitofarmaci, un termometro riportante la temperatura nonché l’umidità presente nell’area interrata. Il sofisticato impianto di dispersione del calore e le numerose lampade al sodio richiedevano un ingente utilizzo di energia elettrica, che è stato utile ai finanzieri di Partinico per comprendere che qualcosa non tornava. Verificatori di “Enel Distribuzione”, hanno verificato che l’alimentazione elettrica avveniva attraverso il collegamento abusivo di un cavo ad un traliccio Enel poco distante. Il proprietario del magazzino, G.M. (classe 1978), è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Palermo per coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti e per furto di energia elettrica. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, lo stesso è stato posto agli arresti domiciliari.