domenica, Novembre 24, 2024
HomeEconomiaDati CENSIS per il 2016: italiani con le tasche vuote ma sempre...

Dati CENSIS per il 2016: italiani con le tasche vuote ma sempre più connessi

Italiani con le tasche vuote ma sempre più connessi. Se la spesa totale delle famiglie dal 2007 al 2015 si è ridotta del 5,7%  gli abitanti del Belpaese non hanno rinunciato a smartphone, pc e tablet. Secondo i dati pubblicati sul 13° Rapporto Censis Ucsi sulla comunicazione nel periodo compreso fra il 2007 e il 2016 la spesa per i telefoni ha fatto segnare un +191,6%, mentre computer e audiovisivi hanno oltrepassato quota 41%. Con l’acquisto dei nuovi strumenti tecnologici sono cresciuti anche i dati di accesso alla rete. Lo scorso hanno la penetrazione di internet è aumentata del 2.8%, per un totale di 73,7 italiani “connessi” su 100. Se si prende in considerazione la fascia under 30 della popolazioni questi numeri crescono fino a sfiorare il 97%. Scendono al 31,3% fra gli over 65. In sintesi mentre nel 2007 erano solo il 45,3%, adesso circa tre italiani su 4 hanno accesso al web. I siti più visitati sono certamente Facebook, che si conferma il social network più “amato”, usato dal 56,2% degli italiani (il 44,3% nel 2013). Cresce anche l’utenza di YouTube (38,7% nel 2013 al 46,8% nel 2016 (fino al 73,9% tra i giovani). Impennata per WhatsApp che nel 2016 è usato dal 61,3% degli italiani (l’89,4% dei giovani).

Crescono anche i dati di radio e tv grazie al fatto che questi mezzi si sono adattati hai cambiamenti del loro pubblico. Nel periodo considerato dal rapporto Censis-Ucsi la tv satellitare  ha fatto registrare una differenza percentuale pari a +16,1% (dal 27,3 al 43,4%), +14,4% per la Tv via internet, +10,2% per la mobile tv. Anche la radio “cambia e cresce”, con il servizio di broadcast online le emittenti diventano playlist; la radio da smartphone registra un incremento del 13,7% (dal 3,6% del 2007 al 17,3% del 2016).

Differente la questione per quanto riguarda giornali e riviste che fanno segnare -38,7%. I quotidiani fanno registrare un allarmante -51% in un decennio. Diminuisce anche la spesa destinata ai libri. Agli italiani non piace leggere: la metà non legge nemmeno un libro all’anno, mentre gli e-book fanno segnare un flebile aumento (+1,1%) non sufficiente  a compensare l’emorragia di lettura.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

- Advertisment -

ULTIME NEWS