Uno dei tanti, troppi, problemi irrisolti nel territorio è senza dubbio la questione della salubrità dell’acqua che i servizi idrici comunali erogano ai cittadini. Da alcuni anni si cerca di scardinare la porta che conduce alla verità sulla potabilità dell’acqua.
Da una nostra ricerca sembra che solo il Comune di Trapani rispetta la normativa di legge e fa eseguire le analisi da una società privata accreditata. Per le altre città e paesi del territorio non abbiamo rilevato sui siti istituzionali, almeno quelli che ne dispongono uno, la pubblicazione delle analisi così come è previsto.
Marsala è un caso a parte perché effettua le analisi e le pubblica ma sono insignificanti rispetto al dettato normativo e quindi non vi piò essere certezza che l’acqua erogata è pura secondo legge.
Nel lontano 2011, l’allora Sindaco di Marsala, avv. Renzo Carini, in risposta agli articoli di stampa che avevano ripreso lo studio di alcuni ricercatori italiani circa la potabilità dell’acqua, ha dichiarato che l’acqua di Marsala è potabile e certificata dal Laboratorio di Sanità Pubblica dell’ASP di Trapani.
Il Sindaco ha precisato che … “L’Acqua che sgorga dai rubinetti delle nostre abitazioni e che giunge dall’acquedotto comunale è perfettamente potabile”.
Carini si riferiva, come è stato pubblicato, alle analisi di circa 12 parametri e le sue affermazioni dimostrarono che in realtà l’acqua di Marsala non può definirsi certificata “potabile” mancando degli elementi di controllo previsti dalla normativa nazionale di riferimento (d.lgs 31/2001) che sono di pertinenza del Servizio Nazionale Sanitario.
La documentazione a cui si riferiva il Sindaco era quella di routine interno che l’ente ha l’obbligo di effettuare periodicamente per il controllo di determinati inquinanti, che deve essere effettuato dall’ente stesso e non dal SSN (art. 8 c.7 D.lgs 31/2001). Non ha quindi valore di certificazione di salubrità e potabilità …
A Marsala quindi manca il certificato di potabilità come quello che pubblica il Comune di Trapani.
Sono passati anni dal 2011, dopo Carini è arrivata Giulia Adamo, quindi il Commissario Straordinario e da un anno il Sindaco Di Girolamo, ma nulla è cambiato. Marsala continua ad effettuare analisi incomplete che non certificano la purezza e la salubrità delle acque e ciò, considerato che il territorio è prettamente agricolo e ricco di serre, lascia perplessi e preoccupati.
Eppure, secondo legge questi signori sono responsabili della salute pubblica …
Come stanno effettivamente le cose non è dato di sapere e neanche dall’Assessorato Regionale della Salute, allora gestito da un assessore magistrato, è mai giunta una nota di chiarezza e, vista la situazione attuale, neanche un intervento regionale per indurre il sindaco ad effettuare le analisi di legge.
Sempre nel 2011, l’ASP di Trapani, con una nota di risposta all’Osservatorio Sicilia, scriveva che:
1) L’ASP di Trapani, tramite il Dipartimento di Prevenzione, di cui il Laboratorio di Sanità Pubblica fa parte, si occupa della programmazione dei prelievi di acqua potabile nei termini e con le modalità previsti del D.Lgs. 31/2001 e s.m.i.;
2) I prelievi sono effettuati dai tecnici della prevenzione, che conferiscono al laboratorio di sanità pubblica i campioni corredati da specifica richiesta;
3) Il controllo interno dell’acqua ad uso potabile deve essere effettuato dall’Ente Gestore e che invece è compito dell’ASP provvedere ai controlli esterni (art. 8 del D.Lgs. 31/2001 e s.m.i.), che regolarmente, con cadenza mensile vengono effettuati;
4) Il laboratorio di sanità pubblica provvede esclusivamente all’esecuzione delle analisi ed alla comunicazione degli esiti ai servizi richiedenti (SIAN). In caso di non conformità dei risultati analitici, il laboratorio dà immediata comunicazione al Sindaco e al delegato d’Igiene del Comune, nonché all’Ente Gestore e al SIAN, che provvedono a rimuovere la cause di eventuali fattori inquinanti;
5) Per quanto attiene il Comune di Marsala, i controlli sono avvenuti con regolarità ed, ad oggi, dai dati di laboratorio in possesso, non si evince alcun rischio per la popolazione veicolato dall’acqua.
Una risposta non risposta perché non specificava quali controlli l’ASP effettuava e quindi, potendosi basare su quelle pubblicate sul sito del Comune di Marsala, appariva evidente che si riferiva ai 12 parametri dei controlli di routine e ai 64 parametri indicati nel d.lgs. 31/2001 e successive modificazioni.
Ma c’è di più. Secondo le norme di legge l’ASP è responsabile dei controlli esterni, cioè quelli riferiti ai 64 agenti patogeni, mentre per i controlli esterni l’Art. 7 del d.lgs. 31/2001 e succ., prescrive che l’ente (comune o azienda pubblica) deve avvalersi di laboratorio analisi convenzionato. Comma 3. Art 5 “Per l’effettuazione dei controlli il gestore si avvale di laboratori di analisi interni, ovvero stipula apposita convenzione con altri gestori di servizi idrici” e dispone che le analisi interne non possono essere effettuate dall’ASP, comma 5 art. 5 “controlli di cui al presente articolo non possono essere effettuati dai laboratori di analisi di cui all’articolo 8, comma 7 (ndr. Aziende sanitarie)”.
Come si faccia quindi ad affermare che l’acqua è pura e salubre non riusciamo a comprendere.
Vale la pena ricorda che le verifiche si espletano attraverso l’ispezione alle strutture di captazione e di distribuzione nonché con i periodici campionamenti ed esami di laboratorio delle acque destinate al consumo umano, e il controllo di qualità effettuato su tutte le acque erogate prevede analisi per la verifica della presenza o meno di ben 64 agenti microbiologici, chimici e chimico fisici, di cui:
14 microbiologici;
47 chimico fisici compresi 2 che riguardano la radioattività;
Parametri obbligatori (2 microb 29 chimfis);
Parametri indicatori (3 batt 18 chimfis);
Parametri accessori (9 microb).
La specifica delle analisi da effettuare obbligatoriamente è indicata nel d.lgs. 31/2011 dove sono indicati i valori al quale le acque destinate al consumo debbono corrispondere.
Oggi, a distanza di quasi un quinquennio, ci ritroviamo ancora a parlare di purezza e salubrità delle acque.
I sindaci sono responsabili per la salute pubblica e quindi oggi il nostro giornale chiede a tutti i primi cittadini della provincia, di pubblicare le analisi interne e quelle esterne per certificare la salubrità delle acque.
Trapani tutela i propri cittadini ed effettua le analisi di legge.
E gli altri sindaci del territorio? Dicano ai propri cittadini cosa fanno e quali analisi fanno effettuare, e soprattutto, pubblichino i referti delle analisi.
Il silenzio su questo tema sarebbe grave.
EUNO