Lo scorso 20 Dicembre nell’ ambito della’ operazione ” Ermes 2″, proseguimento della operazione ” Ermes” che un anno fa ha portato in carcere altre 11 persone tutte ritenute vicine al boss castelvetranese Matteo Messina Denaro e a ” u zu Vitu Coffa” ovvero Vito Gondola l’ anziano capo della mafia mazarese, sono stati arrestati alcuni importanti personaggi legati a doppio filo con cosa nostra. Si tratta di nomi eccellenti come quello di Epifanio Agate, rampollo di Mariano, storico boss mazarese, e dei fratelli Loretta, Carlo Antonio e Giuseppe e di Angelo Castelli. E proprio a questi quattro è contestato il legame con la mafia attraverso appalti e intestazione fittizia di beni appartenenti in realtà al super latitante di Castelvetrano. Due di loro, alla presenza dei loro legali e del PM Gianluca De Leo, hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Decisione diversa invece per Epifanio Agate e Carlo Antonio Loretta che hanno cercato invece di chiarire la loro posizione in merito alle accuse. All’ Agate si contesta l’ attribuzione fittizia di beni in modo particolare le quote in suo possesso di due società mazaresi legate al commercio del pesce, la MY LAND e la FISHMAR. I fratelli Loretta sono invece accusati di essersi aggiudicati impropriamente appalti per realizzare lavori al parco eolico e un subappalto per la costruzione dell’ ospedale di Mazara del Vallo. Questo subappalto venne prontamente revocato dalla Prefettura. All’ obbligo di dimora nel comune di residenza sono stati sottoposti il giornalista del Giornale di Sicilia Filippo Siragusa, Andrea Alessandrino, Paola Bonomo, Nicolò Passalacqua, Rachele Francaviglia e Nataliya Ostashko accusati di far da prestanome alla mafia.
Le ditte mazaresi MESTRA srl, che si occupava di smaltimento di amianto, la MEDIAMBIENTE e la MYLAND sono state sequestrate.